“È colpa tua!” … quando una coppia è in crisi!
di Mariangela De Fabrizio
Esiste un momento nella vita di una coppia in cui gli aspetti idealizzati che erano tipici della fase dell’incontro e dell’innamoramento vengono messi in discussione dalla “scoperta” che l’altro in realtà è diverso da come si pensava che fosse, non è colui il quale è stato scelto, ma una persona altra, con modi di fare e di essere completamente nuovi.
L’espressione crisi di coppia è forse un’espressione abusata, ma meglio di qualunque altra raccoglie nell’insieme quei sentimenti di ira, amarezza e disagio che caratterizzano i cambiamenti al suo interno. La crisi è espressione di lacerazione, di squilibrio della coppia in cui si fanno sempre più evidenti caratteristiche dell’altro, e in cui schemi abitudinali di atteggiamenti, sono messi in discussione.
Solitamente i periodi di passaggio da uno stadio all’altro del ciclo di vita di una coppia sono caratterizzati da tali fratture, ma attraverso una negoziazione aperta ed il dialogo costruttivo, si può avviare un processo evolutivo e approdare ad una nuova stabilizzazione che, può accadere, venga messa in discussione nel passaggio evolutivo successivo. Alla crisi può dunque essere assegnata anche un’accezione positiva in quanto permette lo sviluppo della coppia nel suo percorso. Ma non sempre ha questa connotazione. In una crisi, i partner sono chiamati a mettere in discussione le proprie capacità di relazionarsi sia fra loro che con la società, ma spesso sono riluttanti nel farlo o a fatica accolgono situazioni nuove. Si va, in questo modo, verso un crescendo di conflittualità.
Ma quando si può parlare di crisi? Le condizioni necessarie e sufficienti per parlare di crisi prevedono che ci sia una verifica dello stato della relazione di coppia, attraverso diverse forme di confronto, che porti entrambi ad affrontare le modificazioni della percezione di sé stessi, verificando sia emozioni che aspetti cognitivi. Segue una ristrutturazione della relazione e due possibili risvolti: uno positivo che va verso il consolidamento del rapporto, e uno negativo che porta al suo fallimento. Entrambe le possibilità risultano comunque essere delle modificazioni dello stato precedente. La crisi è una forma di disagio definita acuta, quando la coppia si trova in una fase di confronto/scontro: le rispettive posizioni sono messe in discussione, si dà maggiormente attenzione ai propri bisogni e non vengono ascoltate le esigenze dell’altro. Il rapporto a lungo andare potrebbe esaurirsi se non si adottano strategie per recuperarlo.
Alla base c’è sempre “un’incrinatura brutale dell’universo amoroso e romantico” e la vita di coppia diviene tesa e dolorosa. Ciascuno, dal suo punto di vista, deluso, realizza che l’altro non è più in grado di soddisfare i propri bisogni.
Nella relazione di coppia si presentano situazioni di crisi e momenti in cui bisogna negoziare, ma questi momenti non devono essere vissuti in modo negativo, infatti rappresentano una condizione che favorisce il movimento, la crescita e permettono la ricerca di soluzioni creative per fronteggiarla, opportunità per affrontare e integrare le differenze e le difficoltà, permettono il raggiungimento di una sintesi. Senza dubbio si vive in uno stato di angoscia, ma si ha la possibilità di una trasformazione dell’esperienza, non scappando da essa.
Solo mettendosi in discussione e mossi dal proprio sentire ci possiamo muovere intenzionalmente verso qualcosa e verso dunque una nuova armonia all’interno della coppia.